Nelle sue installazioni Rosa Barba si avvale di tutti gli elementi che compongono il linguaggio cinematografico: la componente visiva, la sonora e la testuale, utilizzandole separatamente o combinandole in modo inatteso per sollecitare nello spettatore una percezione nuova dell’oggetto filmico. Un ruolo di fondamentale importanza è affidato alla dimensione temporale, spesso alterata in modo da creare uno sfasamento tra realtà e fiction. Allo stesso modo, l’approccio documentaristico viene adoperato per suggerire atmosfere quasi fantastiche, con racconti che si colorano di toni surreali. Nei suoi film – tutti girati in pellicola – si ritrovano luoghi esistenti mostrati sotto una luce diversa, che ne accentua il carattere enigmatico: architetture del passato, case disabitate, hangar in disuso divengono lo scenario di storie che custodiscono un quid di incompiuto, divise tra il legame con la vita vissuta e un alleggiante senso si sospensione. (Alessandra Troncone, in "Archivio S.A.C.S. 2008 - Palermo", Regione Siciliana, Dipartimento BB.CC. e I.S., 2011)

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Rosa Barba

"Outwardly from Earth´s Center", 2007, 16 mm film transferred to video 22 min., edition of 5 + 2 a.p. - Courtesy carlier | gebauer