Le performance di Claudia Di Gangi riflettono le ricerche sul corpo, e sulla sua agentività, portate avanti dall’artista. Le sue messe in scena sono dei “congegni estensivi” attraverso i quali la performer intesse delle “rel-azioni” con il pubblico presente, che prende attivamente parte al lavoro e, spesso, alla stessa realizzazione di un manufatto. Di Gangi propone una lettura/rappresentazione dello spazio mettendo in forma il concetto psicologico-percettivo di “affordance”, elaborato da James Gibson nel 1979. Il corpo della performer percorre e manipola lo spazio indistinto con cui stabilisce un rapporto sulla base delle possibilità esperenziali che quest’ultimo offre. Da questa intesa “distribuita” tra i soggetti (l’artista, il contesto e il pubblico) la performance eseguita diviene l’azione visibile di un’empatia alla cui base soggiacciono sentimenti di condivisione, comunicazione e riflessione, di cui resta traccia nelle opere pittoriche, fotografiche e video. (Fabiola Di Maggio, Dottorato di Ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale, 2020)

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Claudia Di Gangi

"Charles Darwin", dall’happening "L’origine della Specie", 2016, olio su tela, 42x35 cm