Il lavoro di Salvatore Arancio è il risultato di uno sguardo attento alla natura, alla forza dei suoi elementi e delle sue manifestazioni. Le sue opere, che spaziano dalla scultura all’installazione ai collage, dal video alla fotoincisione ai disegni, portano il segno di un’estetica atemporale quasi surreale, utopica e apocalittica, in certi casi astratto-geometrica e biomorfica. Le forme della natura, soprattutto quelle geologiche, che l’uomo vuole strutturare, conoscere e controllare, vengono rielaborate dall’artista in modo da acquistare una dimensione occulta e inquietante, magica e rituale. Lo spazio rappresentato è un’unione di tempi, un mix di passato e presente che risulta così ambiguo, estraniante. Uno spazio che impressiona e disorienta perché sfuggente, al quale Arancio associa una ricerca sonora e cinematografica di particolare impatto che conferisce all’opera maggiore indeterminatezza e mistero. I paesaggi e i soggetti rappresentati di Arancio manifestano la sua vena visionaria, l’attenzione per una dimensione immaginaria, per una percezione modificata, ma anche il suo interesse per la scienza, la storia e la tecnologia che rendono la sua arte eterogenea e complessa. (Fabiola Di Maggio, Dottorato di Ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale, 2020)

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Salvatore Arancio

"It was only a matter of time before we found the Pyramid and forced it open", 2017, glazed and unglazed ceramic, epoxy, resin, dimensions from left: 140x90x240 cm, 160x90x270 cm, 160x 90x250 cm, installation view at 57th Venice Biennal "Viva Arte Viva", Giardino delle Vergini (photo by Andrea Rossetti) - Courtesy of the artist and Federica Schiavo Gallery, Milan/Rome