La ricerca pittorica di Nico Bonomolo parte dalla rappresentazione di azioni semplici e quotidiane, luoghi familiari, oggetti comuni che acquistano un’aura malinconica legata al ricordo di un recente passato che ancora ci tocca. Così un antiquato apparecchio telefonico, una macchina da scrivere o una vecchia 500 diventano reperti silenti e inattuali di un’archeologia contemporanea che sembra voler narrare vicende di vita ordinaria appartenenti a chiunque si senta legato a questi “segni” di un tempo ormai trascorso. La pittura di Bonomolo è poetica e ferina, naïf e infantile, ma estremante profonda e riflessiva nelle sue nuances metafisiche e iperreali, spesso fumettistiche. L’artista associa così un interesse per il reale a una dimensione più onirica e fantastica che rende i suoi dipinti affascinanti e suggestivi proprio perché ambigui e polifonici. (Fabiola Di Maggio, Dottorato di Ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale, 2020)

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Nico Bonomolo

"When We Were Tress", 2018, acrilico su tela, 100x120 cm - Courtesy foto personale di Nanni Puleo