Nel concepire i suoi lavori, Francesco Simeti parte da immagini di una bellezza ambigua e drammatica, molto spesso tratte dai mass media o dalla rete, isolandone alcuni elementi, e moltiplicandoli come fossero pattern decorativi e infine ricombinandoli in nuove configurazioni capaci di alterarne il significato di partenza. Fiori giganti, macerie, bombardamenti, esplosioni vengono mimetizzati nel motivo di carte da parati affascinanti e coinvolgenti, nel rivestimento di oggetti di design, in formelle ornamentali o in stampe xilografiche. Attraverso il contrasto dialettico tra la crudezza delle immagini utilizzate e l’aspetto piacevolmente estetico del contesto in cui vengono inserite, l’artista induce lo spettatore a riflettere sull’effetto anestetizzante provocato dalla proliferazione delle immagini in ambito mediatico e sull’ambiguità con cui queste vengono spesso utilizzate. Allo stesso tempo, l’uso sofisticato delle arti applicate nasconde uno sberleffo al buon gusto borghese. Particolare attenzione è data dall’artista a temi quali l’ecologia e la sostenibilità ambientale, temi anche questi di grande impegno sociale ma resi attraverso una leggerezza disarmante. (Alessandra Troncone, in "Archivio S.A.C.S. 2008 - Palermo", Regione Siciliana, Dipartimento BB.CC. e I.S., 2011)

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Francesco Simeti

"Esercizi e simulazioni", 2010, installazione, Fondazione Pastificio Cerere, Roma - Courtesy dell'artista. Credits: Giorgio Ciardo