“LUOGHI E MITI DI SICILIA” – L’ARTE DI ALDO SESSA A PALAZZO D’AUMALE

Aldo Sessa insiste e persiste nella sua opera di artista che si può considerare, bene a ragione, benemerita: perché? Egli presentandoci paesaggi della nostra isola, centri storici, angoli più o meno abitati delle nostre città e delle nostre comunità presentandoli, come egli fa, con quello stile scarno ma straordinariamente incisivo, del “puntinismo”, ce li fissa nella mente e nel cuore, per chi ama questa terra. Scarsa la presenza della figura umana nelle opere di Sessa. Pur avendola voluta trovare, alle volte, mi vien fatto di pensare che, forse, una o due o più figure avrebbero limitato la comprensione dell’opera: noi cioè saremmo stati impediti di “vedere”, di immaginare, nelle opere del Sessa, quelle moltitudini di individui che hanno frequentato quelle piazze, che sono stati respinti da quelle mura, come a Erice, o che si trovavano all’interno per respingere quelli che venivano da fuori. o la gente che molti secoli prima di Cristo frequentava la rocca di Cefalù che oggi Sessa ci presenta con una leggiadra immagine della Primavera, o con le case, le cupole e i campanili che se brano quasi addossarsi alla rocca. Attraverso I’arco del castello di Mussomeli vedo passare uomini e donne che hanno fatto la storia di quel castello e quindi di una parte della Sicilia. Attraverso gli archi del castello di Caccamo vigilati da una elegante figura di castellana, si notano alcune case e un campanile; un altro campanile, quello del Duomo, che si raggiunge per i gradini di una piccola, stretta scala per la quale vedo inerpicarsi i fedeli, che potrei quasi descrivere. E il pensiero corre ai Normanni, alla loro storia e a quello che hanno rappresentato specialmente per questa parte della Sicilia quando osservo la maniera con cui l’artista ci presenta il chiostro della Cattedrale di Monreale, oppure il “lavatoio” di Cefalù dove sembra di vedere e di sentire cantare le donne intente al loro lavoro! La Sicilia orientale non ricorre frequentemente nelI’opera di Aldo Sessa, ma egli si riscatta quasi offrendoci il simbolo inconfondibile di Catania, l’Etna cioè, con la sua colonna di fumo e le sue nevi che la coprono interamente, e di cui ritroviamo un’eco nei massi di pietra lavica nera che, alternandosi con le pietre bianche, compongono, nelle architetture, un altro simbolo di Catania, come, ad esempio, la porta Garibaldi che l’artista ci presenta insieme al vulcano. La storia di Catania s’impernia quasi sull’Etna, su quello che questo vulcano, nel bene e nel male, ha rappresentato e rappresenta per la città: chi guarda il quadro, anche per la maniera con cui ci viene presentato non può non pensare alle vicende di questa città. Forse per ogni opera del Sessa si potrebbe fare lo stesso discorso, andare alle origini di quel che rappresenta, e popolarlo di gente che ha fatto e fa ancora la micro e la macro storia: il discorso quindi sarebbe un pò troppo lungo specialmente se ci fermiamo ad osservare le opere che rappresentano soggetti archeologici, come ad esempio, le mura di Mozia con il piccolo porto. lo però desidero fermarmi ancora un pò su un’opera del Sessa che ha particolarmente attratto la mia attenzione, forse per le mie origini legate alla terra. Mi riferisco ad un quadro che l’artista ha composto nel 1998: esso riproduce in un “fazzoletto” di terra, dove c’è pure un simbolo di casa normale uno dei “pagliai”, la casa che i contadini e allevatori si costruivano essi stessi, con le loro mani, nel tratto di terra dove lavoravano e allevavano il loro bestiame: vi si riparavano e vi conservavano i loro sparuti oggetti. Erano costituiti, ma non sempre, da una base di pietre e, soprattutto, da rami secchi e da arbusti. Mi pare che non ce ne sia più traccia nella nostra isola: dobbiamo perciò essere grati a Sessa perché ce ne ha conservato il ricordo e perché questo quadro ci evoca e ci tiene presente un lunghissimo periodo della vita contadina della nostra isola che ha origine nella preistoria: ed io là vedo la gente dei pagliai, come questo che Sessa ci presenta.

Vincenzo Tusa, archeologo


In occasione della celebrazione per il venticinquesimo anniversario della fondazione del Rotary Club “COSTA GAIA” verranno esposte al pubblico 38 opere a china in quadricromia su pergamena, realizzate con la tecnica del puntinismo.

 

CENNI BIOGRAFICI ALDO SESSA
Aldo Sessa pittore e grafico palermitano, ha conseguito il titolo di maestro d’arte a Palermo per poi insegnare disegno e storia dell’Arte presso Licei e Magistrali nel Veneto negli anni 70/80, successivamente in Sicilia sino al suo pensionamento. Il vissuto nel Veneto, lo ha portato in giro per l’Europa, e dopo approfonditi studi ed analisi di vari stili, che si sono succeduti nel tempo, riscopre lo stile Liberty facendone per un certo periodo fonte primaria d’ispirazione. L’artista, essenzialmente grafico, ha adottato da sempre, l’uso della china multicolore, sotto forma di linee e puntini applicati su pergamena o cartoncino, inventando cosi un nuovo modo di fare pittura. All’inizio degli anni 80, trasferitosi nella città sua natale, ad insegnare in un liceo in pieno centro storico, ritrova i ricordi e i luoghi della sua infanzia, con l’entusiasmo dei suoi allievi, organizza una ricerca storica della vecchia Palermo, riscoprendola ancora città del Liberty Europeo. Nel 1985 realizza la sua prima personale ad Alcamo, presentata dal grande Archeologo Prof. Vincenzo Tusa, autore anche del suo primo grande catalogo. Le opere di Sessa, in questo periodo erano ispirate principalmente dall’immaginazione con riferimenti alla natura e a visi di fanciulle più sognate che reali, circondate da magici contorni floreali, dove le linee sinuose del Liberty davano forma ad ogni cosa. Gli incontri dell’artista con il Maestro Tusa, allora soprintendente agli scavi archeologici della Sicilia, e di sua moglie Aldina docente di Numismatica classica, ebbero in quel periodo una notevole influenza sulla produzione artistica, ispirato dalla lettura di volumi su scavi archeologici realizzati dal Prof. Tusa, a Selinunte, Segesta e Mozia, da Lui donategli, e dalle immagini riprodotte delle monete antiche che la Prof.ssa Aldina aveva anche essa donategli. Egli realizza numerose opere con riferimenti mitologici, vedi le opere: “La Venere Ericina”, “Venere ed Eros”, “Demetra e Kore”, “La Ninfa di Kamarina”, “La Dea Aretrusa”, “Etna e Dio Vulcano”, “Tramonti sul Nilo”, e dalle altre opere che rappresentavano elementi reali, avvolti da magiche atmosfere e mitologiche e di fiaba, che riportavano all’origine dell’esistenza. Questa collezione ha preso titolo, “Viaggio nel Pianeta Donna” dalla mitologia al futuro. Tale collezione é stata esposta a Venezia presso la “Fenice Art Gallery”, a Ferrara presso la galleria “Alba”, a Roma presso il Laboratorio d’ Art “Capricorno 2”, a Palermo inizia il suo percorso in Sicilia, nella 5° edizione della rassegna di pittori Mediterranei, presso la sede dell’ Istituto di diffusione alla cultura Araba in Sicilia. Successivamente, é stato invitato più volte ad esporre tale collezione, in occasione dei premi lnternazionali “Venere d’Argento” nella vetta Ericina e a concorsi internazionali, delle “Castellane” presso il Castello Medievale di Caccamo. All’inizio degli anni novanta Sessa, colpito profondamente alla tragica fine dei Giudici Palermitani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha sentito subito la necessità di dedicare a loro la propria arte, mettendola al servizio della comunità Palermitana, come mezzo di recupero dell’immagine infamante che la Sicilia aveva subito da tali eventi. Inoltre nel 2005, l’autore ha clonato ai soci del Rotary Club “Costa Gaia” due opere originali, sul tema della “Pace” e “Polio Plus”. Tali opere sono state incastonate in un cubo commemorative, per il centenario Rotary Club Internazionale, e collocato presso l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo.

Nell’anno 2022 ricorrendo il venticinquennale della fondazione Rotary Club “Costa Gaia”, l’autore e stato invitato dai soci, a creare un bozzetto, celebrativo per tale evento. Di esso e delle due immagini precedenti, si sono realizzate delle litografie contenute in una carpetta, commemorativa. L’autore vuole dedicare, a questa commemorazione, una sua mini antologica, presso il “Palazzo d’Aumale” Museo Regionale di Terrasini.

 

LUOGHI E MITI DI SICILIA
Mostra pittorica
Vernissage: 15 maggio, ore 10:00
Museo Regionale di Terrasini
dal 15 maggio al 15 giugno 

 

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