I PERCORSI DELL’IDENTITÁ

Nell’ambito delle attività di promozione del patrimonio culturale, questo Polo Museale oltre le attività inerenti le mostre di arte moderna e contemporanea, è solita dedicare l’attenzione anche ad altri rami che riguardano la cultura come quella popolare. Difatti, nell’ambito delle proprie attività di promozione culturale, il polo Museale con questa iniziativa intende portare avanti un progetto che si propone di salvaguardare l’identità culturale della realtà locale di alcune aree della provincia di Palermo che, per quanto culturalmente affini alla vicina città, presentano tuttavia connotazioni distintive e aspetti particolari. Ciò in relazione al contesto socio economico che ha nei decenni trascorsi caratterizzato tali aree, dove il settore agricolo ha fortemente influenzato l’economia e i rapporti sociali, con riflessi considerevoli sulla lingua. In senso generale, come è noto, il dialetto costituisce la massima espressione della cultura popolare ed è elemento di diversificazione rispetto a tradizioni e culture di comunità vicine, simili ma non identiche e “I PERCORSI DELL’IDENTITÁ” ricalcano appieno la tematica.

Lo spettacolo “A SINGOLAR TENZONE IL CUNTO” di e con Mimmo Cuticchio che, si svolgerà il 13 dicembre presso la sede del Museo regionale di Terrasini – Palazzo d’Aumale, parte integrante del Polo Museale, sarà la prima rappresentazione del progetto a cui seguirà il secondo spettacolo dal titolo “I CANTI POPOLARI E I CANTI ALLA CARRETTIERA” il 15 dicembre alle ore 18:00 presso Palazzo Butera Sala Borremans, Bagheria. Entrambi facenti parte delle “Iniziative Direttamente Promosse” dell’Assessorato Beni Culturali e dell’Identità Siciliana MIMMO CUTICCHIO Erede di un patrimonio artistico che assorbe dal padre Giacomo fin da bambino, elabora negli anni la tradizione del teatro dei pupi rinnovandola con continui innesti creativi e valorizzandola attraverso la sperimentazione artistica.

Negli anni ’70, affascinato dalle tecniche narrative del cunto, ne segue l’apprendistato da Peppino Celano, che gli insegna anche la costruzione dei pupi secondo un percorso che segue le tappe tradizionali della trasmissione del mestiere. Alla morte del maestro, apre a Palermo nel 1973 il Teatrino dei Pupi di Santa Rosalia, e realizza il suo primo copione “Giuseppe Balsamo Conte di Cagliostro”, cominciando ad arricchire il repertorio tradizionale con nuovi testi e raccontando le gesta di personaggi storici della Sicilia, di eroi omerici e della mitologia. Nel 1977 fonda l’“Associazione Figli d’Arte Cuticchio”, che incorpora la compagnia omonima. Da quel momento Cuticchio avvia un percorso di rielaborazione del patrimonio culturale tradizionale che proietta i modelli narrativi del cunto e dell’opera dei pupi verso il pubblico moderno, attuando un processo di comunicazione artistica permeato di impegno civile e segnato da uno sguardo rivolto verso la contemporaneità. Il rapporto di Cuticchio con diverse espressioni della scena contemporanea, è segnato dai suoi complessi e assidui rapporti col cinema (Coppola, Tornatore, Turturro, Ciprì e Maresco, Crialese), la fotografia, la radio, l’arte contemporanea (Mimmo Paladino), i generi musicali pop (Lucio Dalla, Loreena McKennith).

GIACOMO CUTICCHIO nato a Palermo nel 1982, è compositore, pianista ed erede di una delle più robuste e vitali tradizioni teatrali siciliane. Figlio e nipote di maestri pupari, la sua formazione d’artista ha luogo tra sogni cavallereschi, senni smarriti e avventurosamente recuperati, battaglie, passioni e paradigmi etici, nella cornice di estremo rigore e attenzione che caratterizza l’attività teatrale di famiglia. L’inclinazione per la musica del piccolo Giacomo trovò fertilissima terra tra i suoni del pianino a cilindro che tradizionalmente scandisce e commenta le vicende dei paladini di Francia e lo straordinario e prezioso esercizio della vocalità proprio dell’opera e del cunto. Il giovane segue le tappe del consueto apprendistato dell’opera dei pupi. In lui convivono due anime che non sono in contrapposizione, ma si completano vicendevolmente. Oggi Giacomo Cuticchio è un oprante completo, dirige gli spettacoli e compone le musiche per le nuove messe in scena, contribuendo spesso a realizzare eventi teatrali unici con interventi di musica dal vivo che arricchiscono la rappresentazione o ne intensificano il tessuto drammaturgico.

L’opera dei pupi , dichiarata patrimonio orale e immateriale e come tale iscritto nel 2008 nella lista delle eredità immateriali UNESCO, costituisce quel ricco patrimonio da salvaguardare e tramandare alle giovani generazioni. Un viaggio in un tempo senza tempo, sulle gesta di Orlando, valoroso paladino, l’eroe per eccellenza, austero, coraggioso e devoto al suo dovere di capitan generale dell’esercito francese. Un racconto focalizzato sulla drammatica e spettacolare rotta di Roncisvalle, dove troveranno la morte Orlando e altri trecento impavidi paladini. I temi musicali della battaglia, del galoppo, del lamento, della marci a reale, siuniscono ai ritmi, ai toni e alla possente vocalità di Mimmo Cuticchio, capace di interpretare oltre quaranta personaggi diversi e trasformare il cunto in canto.

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