UN VIAGGIO NELLA SCRITTURA FEMMINILE. INCONTRO CON DACIA MARAINI

Il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo e la Fondazione Orestiadi di Gibellina presentano il ciclo di incontri Un viaggio nella scrittura femminile, a cura di Anna Maria Ruta.

Dopo i primi due incontri con le scrittrici Silvana Grasso ed Elvira Seminara, sarà la volta di Dacia Maraini, venerdì 19 Maggio alle 17.30 presso Palazzo Belmonte Riso. Dialogherà con la scrittrice Salvatore Ferlita.

Oltre a parlare della loro scrittura, le autrici sono invitate a raccontare anche e soprattutto del loro rapporto con la Sicilia, con la terra madre, da cui hanno variamente attinto vita, cultura, pensieri, riflessioni per le loro trame narrative. Come la vedono la loro Isola queste scrittrici? «La Sicilia è un luogo di memoria e di creatività, dove intraprendere un’escursione attraverso i ricordi feriti, un viaggio narrativo ed esperienziale “alla ricerca dell’isola perduta”, tra vissuto e scrittura, tra passato e presente», che la Maraini affida alle migliori pagine della sua scrittura.

Accattivanti, allora, questi incontri ravvicinati, vis à vis, in cui le avremo davanti a noi, vive, in carne e ossa, portatrici di tipologie narrative diverse, ma tutte altrettanto intriganti, con montaggi di scrittura personali (la letteratura è anche tecnica, è anche costruzione), con mitologie e simbolismi ora più drammatici, ora più sofisticati, ora con un tocco di leggerezza affascinante, ora con picchi lirici, ma pur sempre autoreferenziali, alimentate dal proprio vissuto, dal proprio back ground personale.

Gli incontri sono inseriti nel programma Il Maggio dei Libri, campagna nazionale del MiBACT – Centro per il libro e la lettura – con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura nella crescita personale, culturale e civile.

La libreria Modus Vivendi di Palermo curerà, durante gli incontri, uno spazio espositivo con le ultime pubblicazioni delle autrici.

Dacia Maraini

nasce a Fiesole (Firenze). La madre Topazia appartiene ad un’antica famiglia siciliana, gli Alliata di Salaparuta. Il padre, Fosco Maraini, per metà inglese e per metà fiorentino, è un grande etnologo ed è autore di numerosi libri sul Tibet e sull’Estremo Oriente.

La famiglia Maraini si trasferisce in Giappone nel ‘38 poichè il padre porta avanti uno studio sugli Hainu, una popolazione in via di estinzione stanziata nell’Hokkaido.

Nel ‘43 il governo giapponese, in base al patto d’alleanza cha ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. Poichè i due rifiutano, vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo. Lì patiscono due anni di estrema fame e vengono liberati, soltanto a guerra finita, dagli americani. Nella sua collezione di poesie Mangiami pure, del 1978, la scrittrice racconterà delle atroci privazioni e sofferenze di quegli anni.

Rientrati in Italia, i Maraini si trasferiscono in Sicilia, presso i nonni materni, nella villa Valguarnera di Bagheria, dove le bambine cominciano gli studi. Qualche anno dopo la famiglia si divide: il padre va ad abitare a Roma, lasciando a Palermo sua moglie e le tre figlie che frequentano le scuole in città. Per Dacia sono gli anni della prima formazione letteraria, ma soprattutto del sogno di una fuga che però arriva soltanto al compimento del diciottesimo compleanno, con la decisione di andare a vivere a Roma con il padre. Qui prosegue il liceo e per guadagnare si arrangia facendo l’archivista, la segretaria, la giornalista di fortuna. A ventuno anni fonda, assieme con altri giovani, la rivista letteraria «Tempo di letteratura», e comincia a collaborare, con dei racconti, a riviste quali «Paragone», «Nuovi Argomenti», «Il Mondo».

Nel 1962 pubblica il suo primo romanzo, La vacanza, cui seguono L’età del malessere (1963, ottiene il Premio Internazionale degli Editori “Formentor”) e A memoria (1967). Grazie all’interessamento di Nanni Balestrini, nel ’66 escono con il titolo Crudeltà all’aria aperta anche le sue poesie, che vengono recensite con molto favore da Guido Piovene. Intanto si sposa con Lucio Pozzi, pittore milanese da cui si divide dopo quattro anni di vita comune e un figlio perso poco prima di nascere.

In questi anni Dacia Maraini comincia a occuparsi anche di teatro. Fonda, assieme ad altri scrittori, il Teatro del Porcospino, in cui si rappresentano solo novità italiane, da Gadda a Parise, da Siciliano a Tornabuoni. Proprio in questo periodo incontra Alberto Moravia, che nel 1962 lascia per lei la moglie e scrittrice Elsa Morante: i due vivranno insieme a lungo, fino ai primi anni Ottanta.

Nel ‘73 fonda assieme con L. Leone, Francesca Pansa, Mariola Boggio e altre, il Teatro della Maddalena, gestito e diretto da donne. Lei stessa scrive molti testi teatrali, tra i quali Maria Stuarda, che ottiene un grande successo internazionale, Dialogo di una prostituta con un suo cliente, Stravaganza e altri. Dal 1967 ad oggi, Dacia Maraini ha scritto più di trenta opere teatrali, molte delle quali vengono ancora oggi rappresentate in Europa e in America.

Un altro romanzo viene pubblicato nel ‘72, Memorie di una ladra: Monica Vitti ne ricava uno dei suoi film più riusciti. L’anno successivo esce Donna in guerra, poi tradotto, come quasi tutti i suoi libri, in molte lingue. Nell’80 è la volta di Storia di Piera, scritto in collaborazione con Piera degli Esposti: Marco Ferreri ne ricaverà un fortunato film con Marcello Mastroianni.

Degli anni Ottanta sono i romanzi Il treno per Helsinki (1984), sulla nostalgica ricerca degli entusiasmi del passato, e Isolina (1985), la storia toccante di una ragazza a cavallo tra Otto e Novecento.

Nel ‘90 esce Lunga vita di Marianna Ucrìa, che vince il Campiello e altri prestigiosi premi, e ottiene un enorme successo di critica e pubblico. L’anno successivo escono la raccolta di poesie Viaggiando con passo di volpe e il libro di teatro Veronica, meritrice e scrittora. Nel ‘93 è la volta di Bagheria, un appassionante viaggio autobiografico nei luoghi d’infanzia, e Cercando Emma, che ripercorre la vicenda del romanzo Madame Bovary di Flaubert per capire il suo fascino e svelarne il mistero. Nel ‘94 il romanzo Voci, anch’esso vincitore di molti premi letterari, offre una nuova interpretazione sul tema della violenza sulle donne.

I grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell’infanzia sono ancora al centro delle sue opere successive: il breve saggio sulla modernità e sull’aborto Un clandestino a bordo (1996), il libro intervista E tu chi eri? (1998) e la raccolta di racconti sulla violenza sull’infanzia Buio (1999, vincitore del Premio Strega). Del 1997 è il romanzo Dolce per sè, in cui una donna matura e giramondo scrive ad una bambina per evocare i ricordi del suo amore per un giovane violinista, descrivere viaggi, concerti, aneddoti familiari. Se amando troppo (1998) raccoglie le poesie scritte tra 1966 e il 1998.

Tra il 2000 e il 2001 vengono pubblicati: Amata scrittura (in cui svela con passione e umiltà i segreti del mestiere di scrittore), Fare teatro 1966-2000 (che raccoglie quasi tutte le sue opere teatrali) e La nave per Kobe (in cui rievoca l’esperienza infantile della prigionia in Giappone). Nel 2003 escono invece Piera e gli assassini, il secondo libro scritto in collaborazione con Piera degli Esposti, e le favole di La pecora Dolly. La letteratura, la famiglia e il mistero del corpo sono i temi principali di Colomba (2004). Degli ultimi anni sono invece la raccolta di articoli I giorni di Antigone (2006) e il saggio Il gioco dell’universo (2007) di cui è coautrice insieme al padre. Ancora estremamente prolifica, Dacia Maraini viaggia attraverso il mondo partecipando a conferenze e prime dei suoi spettacoli. Nel 2008 ha pubblicato il romanzo Il treno dell’ultima notte, nel 2009 la raccolta di racconti La ragazza di via Maqueda, nel 2010 La seduzione dell’altrove, nel 2011 La grande festa, nel 2012 L‘amore rubato e nel 2013 Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza. È appena uscito, sempre per Rizzoli, il nuovo romanzo, La bambina e il sognatore.

 

 

Un viaggio nella scrittura femminile

A cura di Anna Maria Ruta. Ciclo di incontri con Silvana Grasso, Elvira Seminara, Dacia Maraini

Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Palazzo Belmonte  Riso

Via Vittorio Emanuele, 365 – Palermo

 

Venerdì  19 maggio,   ore 17.30   –  – Incontro con Dacia Maraini

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Comunicazione Museo Riso

Ludovico Gippetto +39 380 3676787

gippetto@alice.it  – ludovico.gippetto@regione.sicilia.it

Comunicazione Fondazione Orestiadi

Elena Andolfi +39 3496157785 andolfi@orestiadi.it