Hai mai pensato di poter non essere te stesso?

Nata in occasione dell’invito al workshop di Architettura e Arte contemporanea tenuto dal Prof. Pino Guerrera a Palazzo Belmonte Riso nel mese di Gennaio 2016, “Humanitas” nasce da una riflessione sull’attuale crisi dei rifugiati e sul concetto di umanità, inteso sia come insieme di caratteristiche che identificano l’intera specie ma anche benevolenza, generosità. In antitesi al tradizionale schema mentale per cui ogni avvenimento dà origine a due schieramenti distinti – noi e gli altri – Humanitas propo – ne di superare le barriere di separazione e di abbracciare le diversità di genere, etnie e religione spingendo il visitatore ad indossare il volto di qualcun altro.

L’unione di arte e tecnologia mette in discussione l’azione quotidiana di vedere il proprio volto riflesso allo specchio, l’evidenza massima della nostra identità personale, per scatenare una reazione che è più forte quanto più la visione cambia la percezione di ciò che consideriamo normalità.

Il visitatore è invitato ad entrare in un ambiente chiuso, ancestrale, un black box che accoglie uno specchio, una video proiezione e una maschera 3d printed. L’installazione viene presentata in una versione 2.0, in cui i volti proiettati sono quelli di migranti residenti in Sicilia, intervistati da Studio Forward grazie alla collaborazione con l’associazione Mete Onlus.

Per questa ragione l’opera non è che il primo tassello di un progetto più ampio, che si propone di raccogliere e collezionare non solo visi ed espressioni ma anche le storie, emozioni e testimonianze che stanno dietro ad essi, con l’obiettivo di costruire un database che racconti l’attraversamento del Mediterraneo attraverso la molteplicità di voci dei diretti protagonisti.

L’inaugurazione della mostra sarà il 13/07/2016 alle 18:00