AL MUSEO RISO DAL 15 DICEMBRE IN MOSTRA LE “SFERE DI LUCE” DI EMANUELE INDIA

Si inaugura mercoledì 15 dicembre alle 17:00 al Museo di Arte Contemporanea di Palermo – Palazzo Riso, “Sfere di Luce” la personale di Emanuele India attraverso cui la Regione intende valorizzare e divulgare la conoscenza dei metodi, delle tecniche e dei materiali utilizzati per creare un libro secondo le antiche regole d’arte.

L’espressione artistica che si potrà ammirare nelle sale della Foresteria del Riso è una sintesi, ricca e originale, di tecniche e saperi che attingono a una sapienza antica e che affondano le origini in una cultura millenaria che in Sicilia si è fusa in una forma d’arte che si esprime attraverso la potenza simbolica di contenuti filosofici e sacri.

Tesoro Umano Vivente iscritto nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, Emanuele India è custode di un patrimonio tecnico che trascende la realizzazione dell’oggetto “libro” in sé per diventare espressione d’arte attraverso cui realizza in una dimensione quasi sacra, quel rapporto unico tra uomo e materia che diventando azione creativa rende unico e riconoscibile il tratto dell’artista.

Attraverso questa mostra, che si inserisce nell’ambito del progetto “Identità e futuro”, – sottolinea l’assessore regionale dei beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – abbiamo voluto dare corpo e visibilità a un’arte antica fortemente compenetrata nella nostra tradizione culturale, tanto da essere stata inserita nel registro delle Eredità Immateriali della Regione perché non se ne perdesse la memoria e se ne consentisse la conoscenza. La mostra è un modo attraverso cui trasmettere la tradizione identitaria della nostra Isola nell’ambito delle arti manuali applicate al patrimonio culturale. La realizzazione di volumi bibliografici con l’uso di antiche tecniche è anche un’occasione per rinsaldare legami antichi e fecondi con le comunità Arberesche della Sicilia dove è presente una tradizione molto ricca nell’ambito delle arti applicate ai beni culturali”.

Proprio la trasmissione delle tecniche lavorative sarà oggetto dell’esperienza laboratoriale che lo stesso Emanuele India, tesoro umano vivente del REI, ha programmato per tutta la durata della mostra e che serve a tramandare la memoria di un’esperienza di alto artigianato artistico altrimenti destinata all’oblio. Nel corso del laboratorio sarà ideato e realizzato un manufatto di legatoria artistica “Liber Amicorum” che verrà donato al Direttore del Museo Riso, Luigi Biondo, come simbolo e testimonianza della Sapienza umana. Il percorso didattico-formativo è destinato alle scuole di ogni ordine e grado che insistono nel territorio e a tutti gli interessati che ne facciano richiesta. Il laboratorio produrrà un “Liber amicorum” che resterà nella disponibilità del Museo Riso come simbolo e testimone culturale di sapienza.

La mostra – dice Emanuele India – è anche un’occasione per ammirare preziosi testi manoscritti di rara bellezza presenti nella Biblioteca della Regione e di rinsaldare antichi rapporti con il Centro di Conservazione e Restauro del Libro Antico di Mezzojuso, diretto dal prof. Matteo Cuttitta, autorevole punto di riferimento in materia, attraverso cui possiamo approfondire le peculiarità espressive delle tecniche e delle tradizioni artistiche custodite dalle comunità Arberesche della Sicilia”.

La Mostra, curata dalla storica dell’arte Francesca Mezzatesta e promossa dalla Città metropolitana di Marineo attraverso il sindaco Francesco Ribaudo, è frutto anche di un’importante collaborazione con l’Eparchia di Piana degli Albanesi che, per l’occasione, metterà a disposizione alcuni volumi antichi e di raro pregio che saranno esposti nelle sale del Museo, oltre a icone bizantine appartenenti alla chiesa del Monastero basiliano.

Un’occasione – evidenzia l’assessore Samonà – per consolidare rapporti di sistema tra enti diversi che hanno un unico denominatore comune: la valorizzazione dei Beni culturali e delle sapienze antiche che esprime la Sicilia attraverso la prosecuzione nella tradizione e la declinazione al futuro di competenze che trascendono l’artigianato artistico per diventare arte pura. Una preziosa azione di recupero di un’attività di nicchia che può dar luogo a quell’impresa “creativa” che il contemporaneo ci chiede nell’ambito dei beni culturali”.

La mostra rimarrà aperta dal 15 al 30 dicembre negli orari di apertura del museo (da lunedì a sabato ore 9.00-18.30 – domenica e festivi ore 9.00-13.00. Lunedì chiuso. La biglietteria CoopCulture chiude trenta minuti prima). La visita si inserisce all’interno del percorso museale.

La visita della sola mostra è a ingresso gratuito nel rispetto delle norme anti-covid (green pass, uso della mascherina, rilevazione della temperatura e distanziamento).

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